domenica 18 aprile 2010

Bozza riassuntiva di recenti studi scientifici sulle proiezioni del cervello umano nelle prospettive di vita e nel mondo in cui vuole vivere,
e su come si applicano la volontà e l’intenzione nelle azioni, in funzione dell’età dell’individuo.


di Dott. Faust






Lo studio è arrivato a queste conclusioni qui schematizzate:



posto un individuo di giovane età, si è considerata la sua proiezione visiva in rapporto al futuro (le idee che dal futuro trascinano il suo agire nel mondo): la sua prospettiva risultava molto allungata nel tempo, spesso anche al di là della fine della propria vita, senza ostacoli apparenti nel proiettarsi lontano.
Una prospettiva in definitiva al di fuori del tempo attuale e di un’ingenuità considerevole.




Lo studio ha poi preso in esame un individuo un po’ meno giovane, ma comunque consideriamo un adolescente, e si è notato come la sua intenzionalità avesse drammaticamente ridotto il proprio raggio di proiezione, ovvero la visione del futuro e le sue ambizioni si sono avvicinate al tempo presente in modo quasi proporzionale all’avanzare dell’età.



La scoperta precedente è poi parsa diventare la legge che regola la forza di slancio dell’uomo nel futuro. Infatti con un individuo di mezza età, si è visto che, a causa di fattori sociali, abitudini, educazione e anche caratteristiche proprie e uniche della personalità del soggetto, la prospettiva di visione del mondo si riduceva, con una curva parabolica molto convessa, alle impellenze più urgenti, alle cose più vicine, qua e ora, esaurendo le energie sull’immediato. Questa è la fase più critica e difficile, dove la coscienza e percezione di sè e del mondo sono ridotte a un palmo di naso.




Ma la cosa più incredibile e nuova uscita da questa analisi, è stata l’evidenza che la coscienza, consapevole dell’inesorabilità del tempo che è fattore non modificabile, abbia escogitato una “retroversione” della prospettiva appoggiandosi alle funzioni di memoria. Ovvero: si è scoperto che sulla ipotetica linea di vita esiste un fulcro, in concomitanza del quale la parabola ruota su se stessa. Come se la proiezione di sè percorresse la vita in senso opposto al tempo fisico, allontanando virtualmente l’avvicinarsi della “fine della corsa”.




Infatti si conferma con il soggetto più anziano di questa analisi, che la funzione della memoria, tramite i ricordi, funge da fonte da cui l’uomo trae la propria forza e energia intenzionale. Una retroalimentazione che è un’antidoto alla finitezza.





A seguito di queste interessanti scoperte, è stato avviato da un altro gruppo di studiosi un sistema di ottimizzazione e applicazione dei dati raccolti.
Sinteticamente: si è sfruttato un algoritmo di ottimizzazione dei dati complessi, e si è elaborata l’idea che, in un dato tempo x, se le energie di proiezione dei soggetti anziani vengono sommate alle energie di proiezione dei soggetti giovani, la coscienza totale comune è ottimizzata con massima potenzialità senza sbilanciamenti nel passato e con una buona visione chiara di direzione futura.





Sono emersi nello studio rari casi in cui la parabola di proiezione aveva comportamenti anomali e molto diversi dalla media statistica, così non sono stati considerati.
Ma per dovere di informazione scientifica, accenniamo a questi casi:
è stato verificato che alcune rare proiezioni non perdevano la posizione finale con l’avanzare del tempo.
è stato altresì verificato che in pochissimi soggetti la proiezione parabolica rimanesse di pari ampiezza con l’avanzare del tempo.
è stato anche scoperto in una percentuale trascurabile dei soggetti, come in modo del tutto anomalo e probabilmente patologico, l’obiettivo della proiezione si allontanasse con un comportamento geometrico in funzione del tempo. Comunque non catalogabile perchè fuori scala.

Mario Rodriguez "Silo"


Studio del 30-10-2007 su commissione de ilfannullone

Categories:

Leave a Reply

Trova cose che dai per scontate